
Artigianale
da filiera agricola italiana: il Consorzio Birra Italiana e
Coldiretti
La
birra artigianale è un prodotto agricolo che alla base nasce dalla
trasformazione di acqua, malto d’orzo, luppolo e lievito ma non
solo: le ricette, sovente, vengono arricchite con mix di cereali
(maltati o crudi) e spezie.
Ciò
premesso, l’importanza della filiera agricola italiana assume un
ruolo fondamentale nella definizione di birra artigianale made in
Italy.
Nasce
da questo concetto e per volontà di un gruppo di produttori di birra
artigianale, di agricoltori, di trasformatori e di Coldiretti, l’idea
di creare un Consorzio a tutela delle birre artigianali made in
Italy.
La
nascita del Consorzio Birra Italiana
Nel
giugno 2019, nasce nella sede di Coldiretti il Consorzio Birra
Italiana con lo scopo di tutelare la birra artigianale nazionale e di
garantire l’origine delle materie prime - in primis orzo e luppolo
- impiegate nella produzione al fine di rafforzarne l’identità
italiana autentica.
Attraverso
la tutela e la crescita della filiera agricola italiana, valorizza la
produzione artigianale nazionale e rende il consumatore più
consapevole tanto da aiutarlo a distinguere le false craft dei grandi
marchi internazionali dalla reale birra artigianale.
Il
Consorzio Birra Italiana vuole, attraverso la valorizzazione della
filiera agricola, creare un rapporto solido tra i produttori di birra
artigianale e i coltivatori di orzo, luppolo e altre materie prime
complementari.
Una
sinergia che può portare ad importanti risultati considerato il
numero sempre crescente di produttori di birra artigianale che ha
visto crescite esponenziali dall’inizio della nascita del movimento
(si riconduce la data al 1996) e che conta oltre 1000 realtà
produttive su tutti il territorio italiano (nel 2020).
Inoltre,
il consorzio ha lo scopo di raccontare e promuovere il valore di
questo made in Italy all’estero (nel 2019 +33% di crescita
dell’export di bottiglie secondo fonti Coldiretti), attraverso il
racconto della qualità delle birre artigianali e delle materie prime
con cui vengono prodotte.
Presidente
del Consorzio (a cui potranno aderire i birrifici artigianali che si
impegnato ad utilizzare almeno il 51% di materia prima italiana) è
Teo Musso che su queste tematiche ha basato tutto il suo percorso di
imprenditore agricolo. Sua è la frase: perché la birra, prodotto
agricolo, non deve essere valorizzato allo stesso modo dei grandi
prodotti agricoli italiani? Il Consorzio Birra Italiana nasce con lo
scopo di favorire questo passaggio culturale.
Il
disciplinare del Consorzio per la tutela e la promozione della birra
artigianale italiana da filiera agricola italiana si basa sulla
definizione di Birra Artigianale stabilita dalla legge (art. 2 comma
4 bis della legge n. 1354 del 16.8.1962, come modificata dall’art.
35, comma 1, L. 28 luglio 2016, n. 154) che indica in tre fattori
cardine i criteri da rispettare da parte del birrificio:
Indipendenza
del birrificio;
Limite
di produzione stabilita in un massimo di 200.000 ettolitri all’anno;
Integrità
del prodotto che non deve essere sottoposto a processi di
pastorizzazione o di microfiltrazione.
Azioni
a sostegno dello sviluppo della filiera italiana
Il
Consorzio Birra Italiana sta lavorando su diverse strategie per
perseguire gli scopi di sostegno della filiera agricola nazionale.
Il
Consorzio, spiega il presidente Teo Musso, mira a mettere a
disposizione di tutti i birrifici artigianali italiani la materia
prima nazionale, sostenendo lo sviluppo dell’orzo da genetica
italiana e creando le condizioni per la crescita della filiera del
luppolo in Italia, puntando a livelli qualitativi in grado di
competere con le produzioni estere.
Operativamente,
l’orzo prodotto in Italia verrà tracciato e conferito a malterie
presenti sul territorio che lo lavoreranno secondo standard
qualitativi prestabiliti e ne favorirà il reperimento in commercio
attraverso accordi stipulati con i distributori nazionali
specializzati nel servire il comparto artigianale.
La
filiera del luppolo italiano sarà sostenuta nello sviluppo
attraverso attività di formazione, di coordinamento dello della rete
tra agricoltori e di presidio del rapporto con gli organi governativi
nazionali. Fondamentale per questo scopo il supporto di Coldiretti.
Verrà favorita, inoltre, la distribuzione commerciale su tutto il
territorio
La
conoscenza della filiera italiana avverrà attraverso azioni di
comunicazione rivolta alla sensibilizzazione del consumatore finale e
di chi tratta il prodotto, rivenditori e distributori. Promuovendo,
contemporaneamente la sensibilità del bere responsabilmente.
A
supporto delle attività di comunicazione un marchio registrato, reso
disponibile a tutti i consorziati.
Il
marchio Artigianale da Filiera Agricola Italiana
A
fine gennaio 2020, in un’assemblea degli associati presenti a Roma,
è stato presentato il marchio Artigianale da Filiera Agricola
Italiana.
Un
marchio che mira a garantire e tracciare la prevalenza di materia
prima da filiera agricola italiana, utilizzata nella produzione di
birra artigianale, ponendo attenzione sulla remunerazione etica della
filiera e di tutti i suoi attori.
Il
marchio nasce in casa Coldiretti e così il suo disciplinare di
produzione, che prevede la prevalenza di materia prima italiana nella
formulazione di ricette di birra artigianale, che per legge deve
essere prodotta da birrifici indipendenti, con produzione annua
inferiore ai 200.000 hl e con sola produzione non microfiltrata e non
pastorizzata.
Entro
un anno dalla sua presentazione il marchio ambisce ad ottenere una
certificazione di qualità garantita da un ente certificatore.
Il
marchio Artigianale da Filiera Agricola Italiana diventerà uno
strumento fondamentale per la diffusione della conoscenza e
l’identificazione chiara della birra Made in Italy